martedì 7 febbraio 2017

Bad times, bad men

Sono tempi difficili, non c'è niente da fare. Tempi confusi. Nessun punto di riferimento, milioni di verità, di versioni, di opinioni... La chiamano libertà, ma io penso che "confusione" sia il termine più indicato. I colpevoli non sono mai colpevoli del tutto, nella bontà e nella generosità bisogna sempre fare dietrologia: chissà a cosa mira in realtà, chissà che vuole, chissà perché.
Siamo tutti più diffidenti, più chiusi in noi stessi e nei nostri ipertecnologici cellulari. La capacità di dialogare, di confrontarsi, sta lentamente regredendo all'età della pietra, tant'è che è tornata la "giustizia-fai-da-te" con mazze, coltelli e fucili. Ci si lascia con un sms, ci si mette insieme su facebook o twitter o chissà quale altra diavoleria che, chissà perché, si chiama "social network".
L'incapacità di uscire dal nostro guscio così caldo e protettivo, porta inevitabilmente con sé qualche paranoia. Per dirla terra terra: ce la cantiamo e ce la suoniamo da soli. Ci convinciamo che ciò che pensiamo sia necessariamente più giusto di quello che pensano gli altri, per esempio. Oppure ci convinciamo che là fuori, il mondo bastardo ci vuole solo fagocitare, triturare e sputar via. Cominciamo a vedere pericoli ovunque, persino nei luoghi più "innocenti". Queste paranoie sono amplificate da chi, nelle alte sfere del potere, ha come fine ultimo la manipolazione e l'asservimento delle masse ai suoi voleri. Siamo strumenti facilmente condizionabili.
Un tempo leggevo più quotidiani. Facevo una sorta di "rassegna stampa" mattutina, confrontando titoli e contenuti. Ho smesso di farlo da un pò: ho notato che, a parte lo schieramento politico talvolta disgustosamente manifesto nelle testate giornalistiche, anche le notizie che hanno meno a che fare con la politica vengono strumentalizzate, manipolate, digerite e riproposte magari alterandole un pò per ottenere un effetto piuttosto che un altro.
Personalmente non riesco a capire dov'è la verità. Cos'è la verità, parafrasando Ponzio Pilato. Ci sono ventordicimila verità, in questo isterico mondo. C'è la verità di chi subisce ma anche quella di chi infligge tormenti. Persino chi è palesemente in torto, alla fine, rivendica una sua, a mio modo di vedere illogica e insostenibile, verità. E questo non ha fatto altro che scardinare progressivamente i valori con i quali hanno allevato quelli della mia generazione. Paradossalmente sono proprio alcuni di noi che glielo hanno permesso, arrendendosi prima di combattere.
Comunque sia, comunque vada, penso che l'importante è, per me, non perdere il mio timone interiore. Afferrarmici saldamente e non mollarlo nemmeno nella tempesta più furiosa. Cosa che, ultimamente, è piuttosto difficile. L'avanzare della vita reca con sé, inevitabilmente, turbamenti e paure. Tremori e timori. Certe volte mi vengono in mente immagini del passato, ricordi, emozioni... e tutto mi sembra così irrimediabilmente "passato" e irripetibile. Allora mi viene un pò il respiro corto ed un senso di smarrimento che confina con il panico, più o meno. Secondi che sembrano ore, poi tutto passa.
Panta rei.