Ci sono cose del mio passato che hanno turbato e condizionato il mio percorso di vita. Hanno condizionato le mie reazioni ed anche le mie azioni. Finora non ero riuscita a parlarne e quelle cose - quell'evento così decisivo, per certi versi - hanno continuato a fermentare dentro di me producendo rigidità, distorsioni, paranoie.
Dopo anni di analisi, il tappo è saltato e, qualche seduta fa, ne ho parlato con il "meccanico". E' stata una sorta di sbocco, un fiotto di parole, di lacrime, di emozioni che si è riversato nella stanza in penombra. Improvvisamente ho provato le medesime sensazioni di quegli anni oramai lontani. Il senso di smarrimento, di vergogna, di sopraffazione che mi avevano investita allora sono stati ben chiari e delimitati. Li ho chiaramente e razionalmente identificati. Adesso so cosa ho provato esattamente, so dare un nome a quelle emozioni, a quelle "paranoie", a quegli eventi così deflagranti per la mia vita.
Ho pianto di rabbia ma anche di liberazione. E' stato come se un enorme blocco, dentro di me, si fosse all'improvviso polverizzato. Anni ed anni di negazione, di occultamento, di rabbia che veniva fuori con scoppi improvvisi. Anni di vera e propria "castrazione" emotiva e fisica che mi hanno portata per mano alla situazione attuale. Ho negato la mia natura, l'ho svilita e vilipesa. Più che una donna sono diventata un essere asessuato, impreciso...
Adesso sto ancora metabolizzando quest'evento. Ci sono tanti aspetti della mia vita e della mia personalità che sono stati toccati. Quasi ogni giorno ne salta fuori qualcuno, stimolato da parole, reazioni, atteggiamenti che non sono miei ma condizionati da quel lontano evento.
E' stato come un terribile lutto, ecco cosa è stato. Me ne sono resa conto sviscerando piano piano l'evento davanti al "meccanico". Nel bene o nel male, quando muore una persona riesci con il tempo a fartene una ragione, riprendi la tua vita dapprincipio zoppicando poi camminando più speditamente. Ma quando muore l'Amore? Si, proprio quello con la A maiuscola, inteso come sentimento, come ideale non tanto come persona in cui questo sentimento finisce per incarnarsi. Quando muore l'ideale dell'Amore come fai? Sopravvivi, questo è indubbio, ma come? Una vita sospesa, in attesa. Un limbo.
Lascio che i miei pensieri e le mie sensazioni fluiscano senza interromperle. Devono andare via. Non ho più bisogno di loro, in questo momento. Devo solo assorbire quell'amore che permea ogni cosa e farmi insegnare da lui cos'è l'Amore.
Dopo anni di analisi, il tappo è saltato e, qualche seduta fa, ne ho parlato con il "meccanico". E' stata una sorta di sbocco, un fiotto di parole, di lacrime, di emozioni che si è riversato nella stanza in penombra. Improvvisamente ho provato le medesime sensazioni di quegli anni oramai lontani. Il senso di smarrimento, di vergogna, di sopraffazione che mi avevano investita allora sono stati ben chiari e delimitati. Li ho chiaramente e razionalmente identificati. Adesso so cosa ho provato esattamente, so dare un nome a quelle emozioni, a quelle "paranoie", a quegli eventi così deflagranti per la mia vita.
Ho pianto di rabbia ma anche di liberazione. E' stato come se un enorme blocco, dentro di me, si fosse all'improvviso polverizzato. Anni ed anni di negazione, di occultamento, di rabbia che veniva fuori con scoppi improvvisi. Anni di vera e propria "castrazione" emotiva e fisica che mi hanno portata per mano alla situazione attuale. Ho negato la mia natura, l'ho svilita e vilipesa. Più che una donna sono diventata un essere asessuato, impreciso...
Adesso sto ancora metabolizzando quest'evento. Ci sono tanti aspetti della mia vita e della mia personalità che sono stati toccati. Quasi ogni giorno ne salta fuori qualcuno, stimolato da parole, reazioni, atteggiamenti che non sono miei ma condizionati da quel lontano evento.
E' stato come un terribile lutto, ecco cosa è stato. Me ne sono resa conto sviscerando piano piano l'evento davanti al "meccanico". Nel bene o nel male, quando muore una persona riesci con il tempo a fartene una ragione, riprendi la tua vita dapprincipio zoppicando poi camminando più speditamente. Ma quando muore l'Amore? Si, proprio quello con la A maiuscola, inteso come sentimento, come ideale non tanto come persona in cui questo sentimento finisce per incarnarsi. Quando muore l'ideale dell'Amore come fai? Sopravvivi, questo è indubbio, ma come? Una vita sospesa, in attesa. Un limbo.
Lascio che i miei pensieri e le mie sensazioni fluiscano senza interromperle. Devono andare via. Non ho più bisogno di loro, in questo momento. Devo solo assorbire quell'amore che permea ogni cosa e farmi insegnare da lui cos'è l'Amore.